All’interno la chiesa presenta una navata unica, sul quale affacciano tre altari: il più grande, in marmo, fu commissionato dal comune nel 1786 e conserva entro una nicchia la statua lignea di San Ruggero, a grandezza naturale.
Questo altare custodiva infatti in origine le spoglie del santo, poi trasferite sotto la mensa dell’altare maggiore.
Gli altri due altari laterali sono in pietra dipinta e custodiscono due grandi tele, attribuite a Cesare Fracanzano: quella di sinistra riproduce la Crocifissione, mentre quella di destra, commissionata da Nella Della Marra, rappresenta il miracolo di San Nicola che resuscita i fanciulli.
Sottoposta a vari rifacimenti nel corso dei secoli, allo stato attuale la chiesa conserva poche tracce della fabbrica medievale.
All’esterno, la facciata non presenta interamente l’aspetto originario: fu infatti parzialmente ricostruita dopo il terremoto del 1731, data riportata anche nel timpano triangolare che sovrasta una delle porte di accesso. Il basamento, in bugnato rustico, è sovrastato dal livello superiore in tufo e probabilmente intonacato un tempo; completano la struttura il tetto a falde ed il campanile a vela, posizionato tra la chiesa ed il convento attiguo.
Nella parte superiore del monastero è presente un campanile a vela con l’innesto a baionetta di un’aquila litica. Probabilmente, questo piccolo particolare è una parte di un pulpito smembrato.
La leggenda vuole che S. Ruggero si sia recato con altri vescovi sul Gargano per consacravi la basilica di S. Michele Arcangelo.
L’aquila litica simboleggia l’angelo inviato da Dio a portare refrigerio ai viandanti
L’accesso avviene tramite una serie di portali laterali, due con timpano triangolare ed uno, di epoca medioevale, ad arco a tutto sesto, decorato con tralci vegetali.
Sulla parete settentrionale vi sono due gelosie in legno dorato e su quella occidentale, in prossimità dell’altare maggiore, si trova il coro protetto da una gelosia in legno dorato opera del 1632, data riportata sulla cornice sovrastante: al di sopra di tale gelosia vi è un cartiglio recante l’arma di S. Ruggero, costituita da uno scudo ligneo coronato con una mitra sbarrata da un pastorale terminante con un’aquila, con ai lati le lettere F.B. (fedelissima Barletta) e la scritta A. DNI.1734.
Il coro piatto, in legno dorato e risalente al 1632, conserva al centro un affresco raffigurante una Madonna in Trono con il Bambino.
Il prezioso soffitto a cassettoni in legno dorato risale al 1400 circa; al centro della volta una grande tela raffigura il martirio di Santo Stefano.
Sul pavimento vi sono cinque pietre sepolcrali con stemmi a bassorilievo, dedicati a famiglie aristocratiche del tempo; su quella che si trova in corrispondenza della porta di ponente, al centro della navata, è scolpito l’antico stemma delle benedettine recante una fascia accompagnata da tre corvi: due affrontati in cima ed il terzo in basso.
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